L’applicazione del metodo microsismico ad ultrasuoni permette di determinare la seguente casistica difettologica
- fessure superficiali
- distacchi
- nidi
- riprese difettose di getto
- danneggiamenti da incendio
- inclusioni di oggetti estranei
- segregazioni del getto
E’ fuor di dubbio che l’uso della tecnica degli impulsi ultrasonori, per rilevare e definire l’estensione dei difetti interni, deve essere ristretto a personale ben qualificato e con consolidata esperienza nell’interpretazione dei risultati.
Quando un impulso ultrasonoro attraversa un manufatto in calcestruzzo, se questo presenta dei difetti, può accadere che venga attraversata l’interfaccia calcestruzzo-aria-calcestruzzo; in questo caso ci potrà essere una scarsa trasmissione di energia attraverso questa interfaccia. Se lo strato d’aria (vuoto del manufatto) presenta uno spessore superiore alla lunghezza d’onda usata per la trasmissione del fascio di onde, si crea una sorta di “ostruzione” alla propagazione. Succede, quindi che il primo impulso arriva al ricevitore dopo essere stato diffratto attorno al bordo del vuoto e i tempi di trasmissione, pertanto, assumeranno valori maggiori rispetto a percorsi in zone omogenee e senza la presenza di vuoti.
Con questa tecnica è possibile rilevare difetti, vuoti o anomalie che abbiano un diametro almeno di 100 mm; tale metodo perde di efficacia se le cricche sono strette, in quel caso, infatti, gli ultrasuoni potrebbero facilmente transitare lungo le facce della cricca.
Altro caso in cui il metodo è poco efficace è quando la cricca si trova intrisa d’acqua perché l’energia degli ultrasuoni sarà in grado di attraversarla proprio per mezzo del liquido che contiene.